Replying to Il Giorno in qui tu mi dissi "Ti Amo"
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Diavol AngelPosted: 19/9/2010, 16:47
E' passata una settimana dalla morte di Aizen.
Ichigo non si è ancora ripreso ed è ancora a letto, privo di sensi, non si è mai svegliato una volta.
"Ichigo..." sospirava Rukia seduta su una sedia di legno difianco al letto dello Shinigami Delegato.
La stanza era bianca, con uno specchio attaccato alla parete rotondo, in basso ad esso un comodino di legno con dei casetti per metterci dentro le cose del paziente; un tappeto rosso cremisi al centro della stanza, un letto con le lenzuala bianche. Non c'era colore, non c'era vitalità...
Rukia aveva passato intere nottate difianco ad Ichigo, si era perfino addormentata sul pavimento e il mattino seguente si era trovata tutta indolenzita. Qualche volta arrivava Renji a chiederle di fare cambio per farla riposare, ma lei scuoteva la testa, voleva stare accanto ad Ichigo fino al suo risveglio.
Ogni tanto piangeva e ripensava al giorno in cui si erano incontrati la prima volta, alla volta che l'aveva salvata dalla Suol Socety, e a tutte le altre volte che aveva fatto i salti mortali per lei e, con risultato, di rimanere gravente ferito.

Ho un cuore e provo paura...
Pensava Rukia, aveva paura di perderlo per sempre, si ricordava tutto di lui, tutte le volte che lei gli aveva rutto le scatole, o le volte che lo aveva picchiato perchè non apprezzava i suoi disegni.
Aveva paura di perderlo di nuovo, ne era terrorizzata solo al pensiero.
"Sei ancora qui?" chiedeva Byakuya alla ragazza. Lei non rispondeva e guardava Ichigo, aveva un viso sofferente e questo le faceva piangere il cuore. Il fratello sbuffava e la guardava con la coda dell'occhio, poi se ne andava.
"Kuchiki-san... dovresti riposarti..." le diceva Orihime mentre portava delle rose bianche e le posava delicatemente sul comodino.
Rukia non badò alla ragazza e scuotè solo la testa in segno di "no".
Orihime la guardava preoccupata e se ne stava in piedi in un angolo della stanza, anche per ore.
Poi, quando la chiamavano, doveva andare via, stanca morta.
Rukia restava sola con Ichigo, ogni tanto gli prendeva la mano e la accarezzava. Si stupiva, era calda, morbita e profumata di ciliegio. Accennava un sorriso, pieno di speranza.
"Ichigo..." lo chiamava con voce sottile quasi non comprensibile per il basso tono.
Ichigo aveva la stessa espressione, alla ragazza le cadde una lacrima, prese la mano di lui e la portò alla guncia, come se la stessa accarezzando.
Rukia piangeva trattenendo i singhiozzi.
"Ichigo, perchè non ti svegli?!" chiedeva lei con voce bassa per non farsi sentire.
"Rukia, stai bene?" chiedev una voce, Renji.
Lei si girava e mostrava i suoi grandi occhioni rossi e pieni di lacrime. Renji all'inizio si sorprese poi sul suo volto calò una tristezza enorme. Odiava vedere Rukia piangere. Si avvicinò a Ichigo.
"Ti sembra il caso di far piangere una ragazza?!" chiese serio e colmo di rabbia.
Rukia si girò verso l'amico, fece un triste sorrise, mentre le scendevano ancora le lacrime. Mise la mano di Ichigo sopra le vellutate lenzuola bianche...
"Come sta Kurosaki?" chiese Ishida sull'orlo della porta con una espressione seria, bè è naturale, ce l'ha sempre.
"Non si è ancora svegliato..." rispondeva Rukia con un tono di tristezza nelle parole. Aveva faticato a pronunciarle, le lacrime la strozzavano e riusciva a malapena a parlare, poi era molto stanca e la fatica si moltiplicava...
"Non dovresti fare tutti questi sforzi..." la riprendeva Sado.
Ma lei non ascoltava nessuno, ascoltava solo il suo cuore, e il suo cuore le diceva di stare accanto ad Ichigo. Pensando a questo sorrise. Nello stesso momento Renji fece un sospiro, Ishida si mis a posto gli occhiali, Sado rimase fermo immobile dove era.
"Sto bene" disse Rukia a fatica.
"A me non sembra..." commentò Orihime che era arrivata dopo aver curato dei pazienti con le sue doti curative.
Intanto tutti si sedettero sul tappeto, tranne Renji e Inoue che restarono in piedi ai fianchi di Rukia.
"Cos'è questa atmosfera da funerale?" chiese Ichigo sorridente con gli occhi mezzi socchiusi.
"Ichigo!" dissero tutti.
"Stupido Ichigo, cos'è quel sorriso da idiota che hai in faccia?! Lo sai quanto ci siamo preoccupati per te?!" lo rimproverò Rukia che però scoppiò a piangere.
"Noi vi lasciamo soli" disse Ishida con un sorrisino malizioso in faccia.
"Mh" disse Sado.
Renji e Orihime sorrisero e li lasciarono soli.
"Deficente, cretino..." continuava a ripetere Rukia asciugendosi le lacrime che però non si fermavano.
"Ti ho sempre sentita quando parlavi da sola, sai... grazie!" disse il ragazzo abbracciandola.
La ragazza ne fu sorpresa, no, non poteva rifiutare quell'abbraccio.
"Ti amo Rukia..." disse lui sorridendo mente la stringeva ancora a sè. La ragazza pianse di felicità, non riusciva a rispondere. Allora decise di rispondere con i movimenti, gli diede un bacio passionale.

Il Giorno Dopo...
Ci fu una grande festa, alla vittoria contro Aizen e all'amore di Ichigo e Rukia. Ovviamente Byakuya non ne sapeva nulla fino a quando non trovò la festa nel suo giardino. Quando seppe che la sua amata sorrellina stava con Ichigo, non riuscì a tratennersi.
"Disperditi, Senbonzakura" disse, la sua lama si trasformò in petali che andavano verso Ichigo, lui li schivò facilemente e prese Rukia. La portò sui tetti della casa.
"E' una notte bellissima, vero?" chiese lui.
"Hai ragione..." sorrise lei.
Si scambiarono di nuovo un bacio con la luna che ne faceva ombre, e il dolce vento smuoveva i capelli di lei...

Fine